Metà delle case di Milano è in classe G!
I dati di Legambiente, che chiede ai condomìni di investire in ristrutturazioni immobiliari.
Il 70% delle case milanesi con certificazione energetica ricade nelle due classi peggiori, F e G. E la metà (52%) nella classe G. Lo rende noto Legambiente, presentando insieme a Rete Irene una ricerca sull’efficienza energetica degli edifici di Milano, su dati del catasto. Secondo questi dati, appena lo 0,6% delle case appartiene alle classi A e A+, le migliori.
Un appartamento di Milano emette in media 40 kg di anidride carbonica per metro quadro.
Per un appartamento di 100 metri quadri significa un inquinamento pari a quello di un’automobile che percorra circa 33 mila chilometri. Il maggior punto debole dei palazzi monitorati da Rete Irene è dato dalla dispersione energetica verso l’esterno. Il 71% di un campione di cittadini milanesi tra i 24 e i 65 anni, inoltre, ignora la classe energetica della propria abitazione. Segno di mancanza di sensibilità sul tema, visto anche che il 26% del campione pensa che la classe A sia sinonimo di casa di nuova costruzione, il che ovviamente non corrisponde al vero.
La temperatura media nelle case milanesi è di 22 gradi, mentre solo una casa su quattro ha il termostato sotto la soglia di 20 gradi e, in un caso su dieci, i gradi sono sempre oltre 25. Secondo Legambiente, ci sono 20 mila amministrazioni condominiali di Milano: “Se fossero gestite – dichiara Damiano Di Simine – come aziende che investono, rappresenterebbero altrettante dinamiche realtà economiche. E’ questo il momento di avviare i cantieri di riqualificazione negli edifici”. Dai calcoli dell’associazione, se il 2% dei condomìni milanesi investisse ogni anno, in città si muoverebbe un volume di 100 milioni, riducendo le bollette energetiche di 20 milioni.