
Bonus Fiscale 2017 per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento
La Legge di Stabilità 2016 ha prorogato le detrazione al 65% per altri 12 mesi, un incentivo fiscale cui hanno diritto coloro che realizzano interventi per l’efficientamento energetico di un edificio già esistente. Tra le novità del 2016 troviamo la detrazione domotica, ossia l’inserimento dei sistemi domotici tra gli interventi agevolabili.
Fino al 2015 infatti questi interventi godevano di un agevolazioni e fiscale al 50%, aliquota che viene applicata per i le semplici opere di ristrutturazione. Ma quali sono gli interventi deducibili dalle tasse nella misura del 65%?
La domotica è la scienza che studia le tecnologie grazie alle quali è possibile automatizzare le funzioni degli impianti che si trovano in una casa. In altre parole si tratta di tutte quelle opere che possono configurare la cosiddetta smart home.
Detrazione domotica 2016: per quali sistemi può essere richiesta
La detrazione al 65% spetta per gli impianti domotici che sono utilizzati per gestire e coordinare i vari impianti della casa. Tra i principali sistemi domotici attualmente esistenti ricordiamo:
- Sistemi per la termoregolazione, che consentono di ridurre gli sprechi energetici:
- Sistemi che regolano la temperatura interna della casa o di un singolo ambiente;
- Sistemi di videosorveglianza;
- Sistemi che consentono di visualizzare in tempo reale i consumi di gas, luce e acqua su dispositivi digitali;
- Sistemi per il controllo a distanza degli elettrodomestici.
Ma per ottenere la detrazione al 65% non è sufficiente essere in possesso di un sistema domotico, anche l’immobile infatti deve soddisfare a alcuni requisiti. Nello specifico, l’immobile in cui viene effettuato l’intervento di building automation deve essere dotato di un impianto di riscaldamento ed essere in regola per quanto riguarda il pagamento dei tributi.
Ma quali sono gli impianti per cui è prevista l’agevolazione?
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrante con la Circolare 20/E del 18 maggio, la detrazione domotica al 65% viene applicata esclusivamente per l’acquisto, la messa in opera e installazione di dispositivi multimediali che consentono il controllo da remoto di impianti per il riscaldamento, per la produzione di acqua calda e per la climatizzazione dell’unità abitativa.
Domotica e detrazione fiscale 65% 2017: requisiti e beneficiari dell’agevolazione
I dispositivi per cui è concessa la detrazione domotica 65% devono inoltre garantire un funzionamento efficiente degli impianti con i quali interagiscono ed essere dotati di caratteristiche specifiche.
Ai fini della detrazione fiscale infatti è necessario che i sistemi installati in casa:
- Possano essere controllati da remoto;
- Mostrino i consumi energetici degli impianti con i quali interagiscono attraverso canali multimediali;
- Mostrino le condizioni di funzionamento dei suddetti impianti.
Chi può richiedere la detrazione fiscale per gli impianti domotici?
Il bonus per i sistemi domotici è accessibile sia ai cittadini privati (inclusi i condomìni), che ai professionisti e ai titolari di un reddito da impresa.
Come accade per tutti gli altri interventi di efficientamento energetico, infatti, questa agevolazione viene applicata solo agli immobili di tipo residenziale, bensì a tutti gli edifici sia pubblici che privati. L’unica differenza sta nel fatto che per gli edifici residenziali, la detrazione fiscale può essere richiesta anche da un parente che risulti convivente con il soggetto avente diritto alla detrazione.
Come richiedere la detrazione fiscale domotica al 65%
La detrazione domotica al 65% viene concessa anche se l’acquisto, l’installazione e la messa in opera degli impianti avviene in seguito alla riqualificazione energetica, o anche in assenza di interventi di riqualificazione.
Per usufruire del bonus è necessario inviare, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, all’ENEA il decreto edifici (decreto 19 febbraio 2007) con allegati i seguenti documenti:
- Allegato E, in caso di semplice installazione o di installazione connessa alla sostituzione del generatore di calore;
- Allegato F, se si tratta di un’installazione connessa all’installazione di pannelli solari finalizzati alla produzione di acqua calda.
L’incartamento dovrà essere inviato all’ente per via telematizzata. Tutti i documenti sopracitati sono reperibili su sito del Ministero dello Sviluppo Economico finanziaria2016.enea.it.
Documentazione per beneficiare della detrazione fiscale
L’Agenzia delle Entrate ha specificato che l’Ecobonus 2017 viene erogato soltanto con l’invio da parte del contribuente che ha effettuato la spesa di ristrutturazione dei seguenti documenti:
- Asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori;
- Attestazione di partecipazione ad un apposito corso di formazione in caso di autocostruzione dei pannelli solari.
- Certificazione energetica dell’immobile fornito dalla Regione o dall’Ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato.
Entro 90 giorni dal termine dei lavori di riqualificazione energetica bisognerà trasmettere all’Enea, in modalità telematica, la scheda informativa degli interventi realizzati e la copia dell’attestato di qualificazione energetica.
Se i lavori riguardano più periodi d’imposta, bisognerà comunicare le spese effettuate nei periodi precedenti all’Agenzia delle Entrate. In questo caso la presentazione dovrà avvenire entro 90 giorni dal termine del periodo d’imposta, o per via telematica o attraverso intermediari abilitati.
Modalità di pagamento
Sempre l’Agenzia delle Entrate ha specificato che le regole del pagamento variano:
- Nel caso di contribuenti non titolari di reddito d’impresa, il pagamento delle spese deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario o postale. I contribuenti nel versamento con bonifico dovranno indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il c.f. del soggetto a favore di cui si effettua il pagamento;
- I contribuenti titolari di reddito d’impresa non sono soggetti all’obbligo di pagare tramite bonifico ma l’importante è conservare idonea documentazione per la prova delle spese.
Importante ricordare che l’Ecobonus non è cumulabile con il Bonus ristrutturazioni al 50%, confermato anch’esso per il 2017. I contribuenti dovranno decidere, nel caso l’intervento di riqualificazione dell’immobile dovesse rientrare in ambedue le possibili agevolazioni, di quale dei due benefici fiscali usufruire. In caso di ristrutturazioni importanti il contribuente potrà suddividere le spese tra i due incentivi, di modo da ottenere il massimo risparmio possibile